TITOLO
Definisce la purezza dell’oro, solitamente espressa in millesimi; il contenuto di oro puro deve essere almeno 995/1000, ma può arrivare fino a 999.9/1000. Si parla di titolo basso se l’oro ha un titolo compreso tra 995 e 998.8 millesimi, di titolo alto se è pari a 999.9 millesimi.
CARATO
Il termine carato è principalmente utilizzato in oreficeria e metallurgia con un duplice significato, quale unità di misura del peso di materiali preziosi, pari a 0,2 grammi, oppure come indicatore di purezza delle leghe auree.
E’ un’unità di titolo, graduata da uno a 24. L’oro 24 carati (o oro puro) ha almeno 999 parti di oro puro per migliaio; l’oro 18 carati ha 750 parti di oro puro e 250 parti di lega, ecc.
ONCIA TROY
E’ la tradizionale unità di misura utilizzata nel mercato dei metalli preziosi. Il peso standard in cui l’oro viene quotato nel mercato internazionale corrisponde ad un peso di 31,1035 g. Prende il nome dalla città di Troyes, dove, durante il Medioevo, si svolgeva una fiera annuale e dove veniva usata come unità di misura del peso.
FIXING
Il fixing del prezzo dell’oro è definito a Londra due volte al giorno nei giorni lavorativi (ore 10.30 a.m. e 3 p.m. GMT) da 5 membri della LBMA, i quali si incontrano telefonicamente e stabiliscono il prezzo a cui si possono fissare tutti gli ordini di vendita e di acquisto (fixing). La quotazione è fatta in dollari USA (USD) per oncia fina d’oro. Le quotazioni sono definite denaro e lettera: con denaro si indica il prezzo al quale un operatore è disposto a comprare, con lettera il prezzo al quale un operatore è disposto a vendere (es. quotazione USD 1730.20-85 dove 1730.20 rappresenta il prezzo di domanda che sarà pagato per l’oro, 1730.85 quello dell’offerta al quale sarà venduto). A partire da questo prezzo base gli operatori possono offrire oro differente per purezza, dimensione o forma aumentandone l’importo per coprire i maggiori costi di produzione per lingotti piccoli e dal peso esatto.